Pachypodium lamerei
Pachypodium lamerei nel 2014.

Direttamente dal “Cactus day 2014” finalmente il mio esemplare di Pachypodium lamerei appena rinvasato e che gioia. Di seguito vi scrivo i miei consigli per le cure e vi auguro buona giornata, Francesco Diliddo.

Curiosità e consigli per la coltivazione del Pachypodium lamerei.

Il Pachypodium lamerei, chiamata anche palma del Madagascar è originaria della grande isola africana e presenta un fusto provvisto di lunghi aculei (che in realtà sono stipole trasformate) disposti a gruppi di tre alla base dei quali sorgono le foglie simili a quelle dell’oleandro, dalla lamina verde, lucida, con la vena centrale pallida. La pianta tende a spogliarsi alla base rimanendo con il fusto ricoperto di spine e un ciuffo apicale di foglie, che le ha valso il nome di palma del Madagascar. I fiori, imbutiformi e a cinque lobi, compaiono in cime apicali. La temperatura minima invernale non dovrebbe scendere al di sotto di 10-13° C. Richiede molto buona e tollera anche il sole diretto. Le annaffiature dovranno essere regolari in estate e molto ridotte in inverno. Richiede un terreno molto poroso e umifero, composto di terra concimata molto matura, con circa un quarto di sabbia grossolana. È una pianta abbastanza resistente. L’attacco di funghi può essere favorito da eccesso di umidità; sono possibili sono attacchi di cocciniglie.

Pachypodium lamerei nel 2020.

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