Dendrobium “stardust” dalla fioritura esplosiva.

La settimana scorsa sono stato ad un piccolo evento dedicato agli amanti delle orchidee in provincia di Pisa e ho visto, in una serra enorme, una serie di esemplari incredibili mai osservati prima. Mi ha colpito molto una varietà a fiori piccoli profumatissima, una vera rarità per le orchidee che di solito non emettono odori. Naturalmente non potevo non adottare un nuovo esemplare per la mia piccola collezione e così ho preso un nuovo dendrobium “stardust” (dal colore giallo) di cui pubblico la fotografia.
Purtroppo il dendrobium nobile (dal fiore bianco) non ha superato il secondo anno e mezzo, regalandomi ben 3 nuove fioriture infatti è stato generosissimo! Condivido le informazioni sulla coltivazione dell’articolo di due anni fa.
Buon fine settimana, Francesco Diliddo

 

I consigli per la coltivazione del dendrobium

Sono tutte piante originarie del sud-est asiatico compreso il Bhutan, l’India nord orientale, la Birmania, il Vietman e il Laos. Hanno la particolarità di perdere le foglie durante il periodo secco e di bassa temperatura che in natura coincide con l’inverno. In questo periodo infatti, non essendoci acqua e temperature sufficienti per crescere, la pianta entra in riposo vegetativo, perde le foglie e quindi risparmia le sue riserve nutritive e vive con le riserve accumulate nei pseudobulbi. Con l’arrivo del caldo e della pioggia ripristina molto velocemente le sue riserve e si prepara alla fioritura e alla produzione del seme.
A partire da metà autunno (novembre) e fino a metà inverno (febbraio) i dendrobium vanno tenuti come piante da serra fredda con temperature intorno ai 10° C, in un luogo molto luminoso (nei loro ambienti naturali la luce è molto più intensa d’inverno che d’estate) e dando pochissima acqua, giusto il tanto da non farla appassire, nessuna concimazione e un’ottima ventilazione. Per la quantità d’acqua da dare ci si può regolare osservando i fusti: se vediamo che iniziano a raggrinzirsi, bisogna dare un po’ d’acqua, ma molto poca. Tanto più la temperatura è bassa, tanto minore dovrà essere l’acqua. Non appena si formano le gemme a fiore, che coincide in genere con la primavera, si può fare qualche annaffiatura sino al termine della fioritura. Quando anche l’ultimo fiore sarà caduto, sospendere nuovamente le irrigazioni fino a quando non inizieranno a spuntare le radici dai nuovi getti. A quel punto la pianta va riportata in una zona con temperature più alte, e si riprende ad irrigare e concimare regolarmente; in questo periodo possono anche essere portate all’aperto e la luce non deve essere troppo intensa. Per tutta la primavera e fino a metà estate (agosto), le concimazioni devono avere un alto tasso di azoto una volta alla settimana.
Da metà estate (agosto) e fino all’autunno si prosegue con concimi a bassissimo titolo il azoto ed alto titolo di fosforo e potassio una volta alla settimana. Questa alternanza di periodi asciutti e freddi con periodi normali e caldi è fondamentale per la fioritura: infatti la causa prima della non fioritura di questo gruppo di orchidee è appunto la mancanza di questa alternanza. La pianta produrrà dei “keiki” ovvero nuove piantine che una volta sufficientemente grandi, possono essere staccate dalla pianta madre ed essere rinvasate autonomamente. Riepilogando, per coltivare con successo i dendrobium, occorrono due requisiti fondamentali: in primavera – estate molto caldo, molte concimazioni, umidità costante e luce non troppo intensa a cui segue subito dopo un periodo freddo, secco, niente concimazioni e molta luce fino alla fioritura che avverrà alla fine dell’inverno – inizio della primavera. L’orchidea può stare tranquillamente all’aperto durante la bella stagione ma deve essere abituato molto gradatamente infatti tollera il sole diretto una volta sviluppato all’aperto se acclimatato presto in primavera e se la ventilazione è eccellente.
L’umidità durante l’estate deve essere alta, intorno all’ 80% che va via via ridotta mano mano che ci si avvicina all’inverno al 60% fino a sospenderla del tutto in inverno.
Il rinvaso può essere fatto o quando le nuove radici iniziano a svilupparsi o subito dopo la fioritura.

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