L’ultima arrivata nella mia mini collezione di euphorbie che è iniziata nel 2011. L’ho appena rinvasata col terriccio specifico per cactus e ho eseguito la prima annaffiatura dopo tutto l’inverno. L’Euphorbia handiensis la sposterò in esterno sul balcone a fine mese, inizialmente in una posizione all’ombra.
Di seguito vi scrivo i consigli per le cure e buona giornata, Francesco Diliddo.
Consigli e curiosità per l’Euphorbia handiensis
Questa euforbia è uno dei simboli vegetali delle Isole Canarie, in particolare dell’isola di Fuerteventura, con il nome di Cardón de Jandía ma da non confondere con Euphorbia canariensis. Da coltivare a temperature miti e soprattutto mai inferiori agli 8° C, per tale motivo consiglio di posizionarla in luoghi riparati e arieggiati durante l’inverno (personalmente la sistemo all’interno di casa, in un luogo non riscaldato, senza annaffiare per tutta la stagione del riposo, evitando marciumi).
Quando in primavera la sposto in esterno sul balcone è importante fare un’esposizione graduale ai raggi del sole, altrimenti si “brucia” la parte esterna. Annaffiare moderatamente l’Euphorbia handiensis, solo quando il terreno è completamente asciutto: poca acqua una volta a settimana in primavera ed estate.
Il composto per cactacee deve essere fortemente drenante e poroso, formato da un miscuglio tra lapillo vulcanico, torba e pomice in modo che non ristagni l’acqua.
Nella riproduzione per talea è importante lasciare asciugare per almeno una settimana il taglio, altrimenti la talea inesorabilmente marcirà. Concimare una volta sola durante la primavera e l’estate con un fertilizzante specifico per cactus e succulente.