All’estero è chiamata “dragon bones tree”, albero ossa di drago e dieci anni fa mi sono avvicinato, per caso, al mondo delle euphorbie e ne sono affascinato, crescono in forme diversissime in tutto il mondo e somigliano alle piante grasse ma non lo sono.
La mia euphorbia lactea compie ben 10 anni: vi mostro lo scatto di oggi (alta circa 1 metro) e le foto negli ultimi anni. Quando l’acquistai era pochi centimetri ed oggi sfoggia la sua bellezza nel salotto di casa sempre nello stesso posto: non l’ho mai spostata all’aperto.
Non richiede un grande vaso ed è importante un buon drenaggio del terreno e la annaffio con parsimonia garantendole in inverno un periodo di riposo di qualche mese, sospendendo completamente le annaffiature. Insomma richiede davvero poche cure e la consiglio ai pollici verdi alle prime esperienze.
Va esposta a mezz’ombra e non al sole diretto soprattutto per le forme variegate. Sono piante resistenti fino a 5° C di temperatura e in natura cresce nei climi tropicali quindi si adatta bene anche ad ambienti umidi. Il terriccio adatto deve essere leggermente più ricco rispetto a quello di altre piante grasse.
Buona serata, Francesco Diliddo
Curiosità sull’euphorbia lactea
È originaria dell’India dove cresce spontanea e presenta un fusto di colore verde scuro con nervature longitudinali verde chiaro.
In natura cresce fino a sei metri di altezza e sugli steli ha spine corte brune e foglie decidue molto piccole (spesso assenti). Ci sono molti ibridi dai colori particolari (sono graditi regali!) come la varietà ‘Ghost’ di colore quasi completamente bianco, quella ‘crestata’ con crestatura a ventaglio (si trovano spesso in commercio innestate) con colori più o meno variegati.
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