
Una pianta perenne nana (alta 6-7 centimetri di altezza) appartenente alla famiglia delle portulacacee, come l’Anacampseros rufescens, di cui vi ho già parlato due settimane fa.
Infatti il sinonimo di Avonia papyracea è proprio Anacampseros papyracea e anche questa specie è originaria del Sudafrica. L’ho ricevuta in dono da Emmanuel di La boutique del verde, un rivenditore di succulente e cactus molto particolari e difficili da trovare, ricercati dai collezionisti. Se volete usufruire dello sconto del 20% su tutto il catalogo utilizzate questo link al sito e inserite il codice “BalconeFiorito”.
Come di consueto pubblico le fotografie del mio piccolo esemplare e condivido la scheda di coltivazione con i consigli per curare al meglio questa particolare pianta africana.
Buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure dell’Avonia papyracea
L’Avonia papyracea nel suo habitat sudafricano di origineresce su rocce di quarzo dove può essere facilmente confusa con le rocce stesse per il suo colore bianco.
Di piccole dimensioni si presenta composta da tanti steli cilindrici bianchi disposti come tentacoli, con un diametro di 5 millimetri, lunghi pochi centimetri. Gli steli davvero particolari sono ricoperti di squame bianche, che sono le “stipole“. Una stipola è come una seconda foglia che si trova generalmente sotto la foglia vera e propria. In questa specie vegetale le stipole sono più grandi delle foglie e le nascondono.
Le stipole dell’Avonia papyracea servono a proteggerla dall’intenso irraggiamento solare e dalle alte temperature. Le foglie sono veramente piccole, globose e verdi mentre le radici sono fini e fibrose.
I fiori compaiono sulla parte superiore degli steli: sono minuscoli, hanno cinque petali di colore bianco crema e purtroppo durano solo tre-quattro ore.
Come esposizione questa succulenta ha bisogno di luce solare diretta per la fioritura e lo sviluppo. Le sue radici, fini e fibrose, necessitano di un substrato ben drenante, quindi consiglio la composta per i cactus come substrato, al quale è meglio aggiungere perlite. Per il rinvaso sono consigliati vasi in terracotta poco profondi per favorire il drenaggio. Essendo una pianta succulenta nana, non necessita di grandi vasi.
In inverno può sopravvivere fino a -5° C, a condizione che il terriccio sia perfettamente asciutto ma è sempre meglio riparlarla in casa o in serra fredda.
Per le annaffiature dell’Avonia papyracea va benissimo una volta a settimana in estate, con poca acqua e consiglio di aspettare che il terreno sia completamente asciutto per annaffiare di nuovo.
È importantissimo sospendere completamente le annaffiature in inverno, durante il riposo, per evitare il pericolo di marciumi.

