La Crassula capitella var. turrita deriva il nome dalla sua forma e attraverso le fotografie che pubblico vi mostro come è cresciuta, dalla primavera all’estate, fino alla fioritura. È una pianta che mal sopporta i ristagni idrici e che consiglio di annaffiare solo quando il terriccio è asciutto; se la vedete disidratata non vi preoccupate in quanto si riprenderà appena avrà un pochino di acqua. Di seguito vi scrivo alcuni consigli per le cure e buona giornata, Francesco Diliddo
Curiosità e consigli per le cure della Crassula capitella var. turrita
Come dice il nome stesso, questa pianta succulenta appartiene alla grande famiglia delle crassulacee che colleziono da anni. È originaria del Sudafrica e preferisce esposizioni molto soleggiate, infatti la coltivo sul balcone esposto ad ovest. La Crassula capitella var. turrita si presenta con fusti a colonne di foglie ovate, piatte, di colore verde, disposte in file. Va esposta in zone molto luminose e durante la stagione fredda va riparata in serra fredda o in casa riducendo drasticamente le annaffiature. Resiste bene anche in casa dove va irrigata ogni due settimane durante la stagione vegetativa. Concimare con prodotti specifici per piante grasse o con fertilizzanti granulari a lenta cessione per piante verdi.
Resiste ad una temperatura minima di 5° C, quindi le gelate invernali possono esserle fatali.
Per quanto riguarda il terriccio è importantissimo usare il composto super drenante per i cactus, composto da lapillo vulcanico, pietra pomice e una piccola parte di torba.
Concimare una volta al mese somministrando del fertilizzante liquido specifico per piante grasse.