Una pianta grassa dalla crescita lentissima che coltivo dalla primavera e che ha goduto dell’estate 2022 particolarmente calda. L’ho sistemata sul davanzale della finestra esposta ad ovest super assolata dalle ore 13:00 al tramonto. L’Echeveria nodulosa attira l’attenzione per la particolare colorazione delle foglie e vorrei provare a coltivarla in composizione con qualche altra crassulacea. Di seguito vi scrivo la scheda di coltivazione per una pianta davvero facile da gestire. Buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per la cura dell’Echeveria nodulosa
Questa succulenta appartiene alla grande famiglia delle crassulacee, è chiamata comunemente ‘Echeveria dipinta’ ed è originaria del Messico.
L’Echeveria nodulosa cresce sviluppando uno stelo diritto, tanto da sembrare un piccolo alberello di circa 20-25 centimetri, all’apice di questo, presenta una rosetta composta di foglie obovato-spatolate, dalla colorazione grigio verde con striature rossastre. È una pianta che ama il caldo e che fiorisce a fine estate inizio autunno: i fiori sono di colore giallo-tenue sfumati di rosso alla base.
L’Echeveria nodulosa predilige posizioni ben soleggiate, ma può tollerare la mezz’ombra; le echeverie sopportano anche temperature molto rigide, ma è consigliabile evitare di esporle al gelo, soprattutto nelle zone con stagioni fredde molto piovose. Pur sopportando senza problemi periodi anche prolungati di siccità, queste piante tendono ad essere meno rigogliose e decorative se scarsamente annaffiate; quindi da aprile a settembre si consiglia di annaffiare con regolarità, attendendo sempre che il terreno sia ben asciutto tra un’annaffiatura e l’altra. Ogni 10-12 giorni consiglio di somministrare concime specifico per piante succulente, sciolto nell’acqua delle annaffiature, seguendo le dosi sulla confezione.
Necessitano di un terreno molto ben drenato, costituito da poco terriccio universale, mescolato con sabbia e lapillo, in modo da costituire un substrato ben permeabile.
Gli esemplari coltivati in vaso vanno rinvasati almeno ogni 2-3 anni e consiglio di stare attenti alle cocciniglie che possono rovinarla e se notate qualche parassita, trattate la pianta con olio bianco (minerale) diluito in acqua.
2 risposte
Signor Francesco, buongiorno. Io sono Letizia, piacere 🤝. Sto imparando a conoscere il suo blog dopo aver visto un servizio in TV, tg regionale. Mi ha fatto contenta moltissimo “vedere” e sentire la persona che pubblica perché sono anziana e mi destreggio con tanta diffidenza tra “consigli” e “insegnamenti” che si contraddicono, che cercano di “stupire” (come l’uovo aperto sul terreno 🤨 che lei ha menzionato)
Scrivo qui, sotto l’echeveria nodulosa , perché è una pianta che ho …. e nella quale ho guardato eventuali parassiti dopo il suo articolo.
Potere della rete 😁
Buona continuazione, Francesco 👋
Grazie per avermi scritto! Spero non siano cocciniglie, in quanto ci soffre.