Il lampranto dal fiore bianco è arrivato sul balcone nella primavera del 2018, un bel cespuglio che ha cominciato a soffrire (dopo 3 anni) nella cassetta rettangolare e così nell’autunno 2020 l’ho rinvasato in un grande vaso di terracotta. Il duro inverno scorso tra piogge infinite e grandinate ha completamente rovinato la pianta ed è sopravvissuto un rametto che ha fatto un solo fiore di grandi dimensioni. Ecco le foto delle fioriture e di seguito i consigli per le cure. Buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure del Lampranthus aurantiacus
Il Lampranto è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Aizoacee ed è diffusa specialmente nell’Africa del Sud. Fiorisce in primavera, da marzo a maggio, mentre in estate offre solo la sua bella vegetazione di foglie aghiformi verde-grigio. I fiori hanno colori vivaci e brillanti, rosa, gialli o arancio, che si aprono al mattino con il sole e si chiudono al tramonto. I fiori durano una settimana, subito sostituiti da altri capolini. Rallegrano vasi, ciotole e cassette sui davanzali e sul balcone, ma nei climi miti sono preziosi anche per arricchire giardini rocciosi e aiuole.
Non è un caso che il nome Lampranthus derivi dal greco lampros, splendente, e anthos, fiore, che significa “fiore splendente”.
Il lampranthus spectabilis richiede una esposizione in pieno sole, necessaria per far schiudere i fiori e per che stimolare una fioritura ricchissima e colorata. Nei climi freddi può essere coltivato solo in vaso, all’aperto in primavera-estate, da ritirare in veranda o in appartamento quando le temperature scendono sotto ai 10° e in alternativa, va trattato come un’annuale. Prosperano in substrati asciutti e poco fertili, poiché in quelli ricchi di materia organica vengono prodotte molte foglie a scapito della fioritura; ideale un terriccio per piante grasse, dotato di ottimo drenaggio (stendere uno strato di argilla espansa sul fondo del vaso). Da aprile a settembre, si concima una volta al mese, con un prodotto per piante succulente. Bisogna non eccedere con le annaffiature (terreno umido ma non inzuppato) che vanno diminuite durante l’inverno.