Anthurium clarinervium: i fiori sono piccoli e poco vistosi.

Qualche anno fa ho coltivato il classico Anthurium Schott facilissimo, con poche esigenze ma (vista la moda del momento) ho voluto provare il bellissimo Anthurium clarinervium dalla splendide foglie verde scuro leggermente vellutate al tatto. La coltivo da un mese e per ora non sembra particolarmente capricciosa. Mi sono documentato in rete per coltivarla al meglio e condivido le informazioni con voi. Buona giornata, Francesco Diliddo.

Curiosità e consigli per le cure dell’Anthurium clarinervium

L’Anthurium clarinevium appartiene alla famiglia botanica delle Araceae ed è originario del Messico, dove cresce come pianta epifita (aggrappata alla corteccia di alberi o alla roccia).
Alle nostre latitudini è coltivata come una pianta da appartamento con un portamento caratterizzato da grandi foglie verde scuro, cuoriformi, vellutate al tatto, profondamente lobate e con delle venature bianche che le rendono spettacolari.
Per quanto riguarda le annaffiature va data l’acqua, dalla primavera all’autunno, solo quando il terreno è asciutto: questo deve essere sempre umido e mai inzuppato per evitare marciumi. Per sapere quando è il momento di bagnare è sufficiente adottare il classico “metodo del dito”, cioè basta inserire un dito a qualche centimetro di profondità nel terreno e se questo sarà asciutto possiamo annaffiare.
In inverno ha bisogno di meno acqua e con l’aumentare delle ore di buio rispetto a quelle di luce, un pochino di luce diretta diventa gradita alla pianta.
L’Anthurium clarinervium ama la luce, ma non diretta (in primavera ed estate): l’esposizione ideale è in zone di luce indiretta intensa, oppure di luce solare filtrata.
Odia l’aria viziata ed è importante garantirle la circolazione dell’aria, in quanto nel suo habitat naturale è abituata a stare bene esposta al vento.
Questa pianta richiede tantissima umidità che non dovrebbe scendere mai sotto al 55-65%, meglio se si riesce a mantenere intorno al 70-80%.
Il clarinervium ama crogiolarsi al caldo umido e la sua temperatura ideale infatti si aggira fra i 18 e i 25° C. Anche l’eccessivo caldo può danneggiare la pianta, prestiamo quindi attenzione a garantirle un ambiente che non raggiunga i 40° C estivi. In inverno le temperature minime non devono mai scendere sotto ai 15-16° C.
Il terriccio deve essere estremamente drenante, essendo una pianta epifita (come le orchidee) e il composto perfetto per l’Anthurium clarinervium dovrebbe contenere:
1/3 di parti fini: la fibra di cocco;
1/3 di parti medie: la perlite;
1/3 di parti grosse: il bark per orchidee (pezzatura media o fine) oppure l’argilla espansa.
Finché la pianta ha dimensioni contenute, può essere anche coltivata in sfagno, facendo attenzione ad annaffiarlo con cautela per evitare che assorba troppa acqua.
Come tutte le piante è importante fertilizzare durante la crescita in primavera ed estate, circa una volta al mese con un concime liquido equilibrato (valori NPK: azoto, fosforo e potassio) ricco di microelementi.

Anthurium clarinervium, particolare delle foglie.

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