Asfodelo giallo (Asphodeline lutea).

Il 29 aprile scorso ho visitato per la prima volta il Lago Capacciotti (Cerignola, Foggia) partecipando ad una passegiata botanica, organizzata dall’associazione Capacciotti Green Dream di Cerignola che ha l’obiettivo di valorizzare un luogo incantevole e poco conosciuto nell’agro della provincia di Foggia in Puglia. Grazie alle tantissime precipitazioni piovose di questa primavera, il paesaggio pugliese era ancora più suggestivo, tutto splendente e verde, nonostante la giornata nuvolosa e l’arrivo della pioggia durante la parte finale della passeggiata. Prima di mostrarvi le foto scattate durante questo itinerario naturalistico vi parlo in generale di questo invaso artificiale a soli 16 km da Cerignola e purtroppo la strada per arrivarci è parecchio rovinata: l’amministrazione comunale dovrebbe utilizzare questa attrattiva naturalistica per lo sviluppo di un turismo di qualità, un’oasi naturale che sarebbe molto apprezzata dai viaggiatori del nord Europa.
Il lago Capacciotti è il terzo invaso artificiale più grande d’Italia, la cui diga è stata realizzata negli anni Cinquanta del secolo scorso e appartiene al complesso delle sette dighe dell’Ofanto insieme a quella di Locone ed è indispensabile per l’irrigazione dei campi, grazie alla sua capacità idrica totale di circa 48 milioni di metri cubi. Una riserva d’acqua importantissima che supplisce alle necessità di quasi tutto l’agro di Cerignola, esteso per circa 60.000 ettari.
Per le sue caratteristiche ambientali costituisce un importante corridoio ecologico tra la costa del mare Adriatico e i monti dell’Appennino che compongono la Murgia e le acque che lo alimentano sono quelle del fiume Ofanto. Nel 2007 è stato istituito il Parco Naturale Regionale “Fiume Ofanto” e successivamente è stato inserito nell’Elenco Ufficiale delle Aree Protette.
Questo parco si estende su una superficie di quasi 25.000 ettari, comprende la valle dell’Ofanto e la valle di Capacciotti che è stata, nel 2018, designata come Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.) dal Ministero dell’Ambiente.
Grazie alla biodiversità presente nella zona, negli ultimi tempi il lago Capacciotti è diventato meta prediletta da parte di uccelli migratori: nelle vicinanze ci sono vasti boschi di latifoglie che attirano diverse specie di uccelli tra cui il falco lanario, il ladolaio, il nibbio bruno, il corriere piccolo e diversi picchi.
Il pioppo bianco è frequente nell’area circostante ed è possibile trovare esemplari tra i più maestosi di tutto il meridione. Tra le piante osservate durante la passeggiata botanica ho apprezzato tantissimo l’asfodelo giallo (Asphodeline lutea) che non avevo mai visto prima, l’asfodelo mediterraneo (Asphodelus ramosus), il cardo mariano (Silybum marianum), il Cynoglossum creticum, l’orchidea selvatica, la ginestra odorosa (Spartium junceum), l’Euphorbia helioscopia, l’ambretta comune (Knautia arvensis), gli ombrellini pugliesi (Tordylium apulum), il finocchiaccio (Ferula communis), la Scilla italica, il lampascione (Muscari chiomato) e l’Anchusa undulata.
Un luogo incredibile da valorizzare dove le associazioni del territorio organizzano laboratori didattici per le scuole, percorsi escursionistici di trekking, lezioni di yoga a contatto con la natura e che potrebbe diventare un ottimo percorso naturalistico ed enogastronomico, sfruttando la produzione locale dei formaggi ad opera dei pastori che allevano su queste colline le vacche podoliche.

Gli ombrellini pugliesi (Tordylium apulum).
La ginestra odorosa (Spartium junceum).
L’ambretta comune (Knautia arvensis).
Il finocchiaccio (Ferula communis).
L’Euphorbia helioscopia.
Il Cynoglossum creticum.
L’asfodelo mediterraneo (Asphodelus ramosus).
L’Anchusa undulata.

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