
Ho sempre ammirato la Rhipsalis burchellii nelle immagini e video di piante che crescono in casa, ricadenti che danno un effetto esotico nei nostri angoli verdi domestici.
Per questo, subito dopo il trasloco, l’ho scelta per le prime sperimentazioni in mansarda, luminosa ma con l’aggiunta delle grow light negli angoli meno luminosi e devo dire che ha superato con successo le ondate di caldo di questa estate, quando in alcune giornate la temperatura (in mansarda) ha superato i 30° C. Una pianta facilissima da curare e che richiede poca acqua. Non è stata semplice l’identificazione della Rhipsalis burchellii e spero di aver fatto bene: vi auguro una buona giornata e condivido i miei consigli per coltivarla al meglio, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure della Rhipsalis burchellii
La Rhipsalis burchellii è una pianta epifita originaria del Brasile meridionale e appartiene alla famiglia delle Cactaceae. Si tratta di un cactus epifita che prospera nelle foreste atlantiche brasiliane e che presenta tantissimi rami delicati, filiformi, ricadenti dai piccoli fiori color crema che spuntano sulle punte dei rami, che poi si trasformano in piccole bacche rosa.
Gli steli della Rhipsalis burchellii sono sottili, cilindrici, molto fragili e ramificati sui quali spuntano areole di consistenza lanosa, prive di setole.
La Rhipsalis burchellii è nota per la sua longevità (oltre che facilità di coltivazione) e per quanto riguarda l’esposizione preferisce la mezz’ombra; in primavera ed estate può essere spostata anche all’aperto. Ama molto l’umidità dell’aria al contrario di altri cactus ed è importante fare asciugare bene il terriccio tra un’annaffiatura e l’altra.
Al momento del rinvaso la Rhipsalis burchellii non predilige il tipico mix per cactus, invece prospera in una miscela di terreno composta prevalentemente da materiali organici come torba o muschio di sfagno. Dobbiamo garantirle il tipico substrato delle epifite, quindi lo stesso composto usato comunemente per le orchidee e le bromelie. Questo cactus è sensibile al gelo e le temperature notturne non devono mai scendere al di sotto dei 5° C, soprattutto durante i mesi invernali.
Per una fioritura ottimale della Rhipsalis burchellii è meglio garantirle un ambiente costantemente caldo, infatti le oscillazioni tra 4° e 18° C possono portare a meno fiori.
Consiglio utilissimo: una volta che si sono formati i boccioli dei fiori bisogna evitare di spostare la pianta, poiché anche lievi cambiamenti nell’ambiente possono farli cadere.
Per la propagazione, è facile ottenere nuove piante di Rhipsalis burchellii attraverso le talee: è sufficiente tagliare un ramo con un coltello affilato, metterlo a radicare in un substrato morbido, ben drenato da mantenere umido e ad una temperatura media di 25° C finché la talea non avrà messo radici.
Tra i sinonimi usati per denominare questi cactus epifiti ci sono Erythrorhipsalis burchellii e Rhipsalis cribrata.





2 risposte
Grazie per i tuoi consigli,l’ho comprata l’altro ieri..ora vediamo come andrà durante l’inverno, la terrò all’interno perché ormai sta iniziando il freddo. Ancora grazie.
Ti ringrazio per avermi scritto!