Dopo due anni è finalmente fiorito il Pancratium maritimum comunemente chiamato “giglio di mare” e che gioia. La prima volta che ho visto questo fiore è stato a Baia Verde di Gallipoli nel Salento che adoro.
Per caso trovai ai margini del lungomare un bulbo (dissotterrato da qualcuno ahimé) e lo portai con me in Toscana al rientro dalle vacanze, è praticamente impossibile prendere il bulbo che cresce in profondità ed è vietato raccogliere bulbi selvatici dai boschi. Ecco la foto e di seguito alcuni consigli. Buon fine settimana, Francesco Diliddo.

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Curiosità e consigli per la coltivazione del Pancratium maritimum.

Specie originaria del Mediterraneo e dell’Europa sudoccidentale. I bulbi assomigliano a quelli dei narcisi, sono relativamente grandi, frequentemente con un collo lungo, e sono coperti di catafilli cartacei di colore marrone chiaro. Le foglie nastriformi di colore verde glauco, sono molto persistenti, ma non sempreverdi.
I fiori sono molto profumati a tubo del perianzio molto sottile e corona dotata di brevi denti che si alternano agli stami.
I bulbi vanno piantati in terra piena a una profondità di 15-30 centimetri in zone prossime al mare, dove sono i loro habitat naturali. È importante prevedere lo sviluppo della pianta negli anni, perché essa forma un cespo assai allargato. In zone con climi più freddi potranno essere coltivati in vasi ampi e profondi. I vasi vanno protetti in inverno se le temperature scendono al di sotto di 0° C. Necessitano di posizioni in pieno sole.
Solo durante la fioritura può essere conveniente spostarli in una posizione ombreggiata durante le ore più calde del giorno. In questa maniera potrà essere prolungata la vita dei fiori. La divisione dei cespi dovrebbe essere intrapresa ogni circa 5-6 anni.

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