Eriosyce crispa con la sua lanetta intorno ai boccioli.

Un cactus che cercavo da tempo, ricevuto in dono da Walter, che dopo un mese dall’arrivo sul balcone mi ha regalato una meravigliosa fioritura durante le vacanze in Grecia! Fortunatamente il momento tanto atteso è stato immortalato dal plantsitter Gennaro ed ora ho tutto il materiale fotografico per scrivere l’articolo. Non ho ancora rinvasato l’Eriosyce crispa e aspetterò la prossima primavera anzi precisamente rinvaso i cactus a fine inverno. Di seguito vi scrivo alcune curiosità e i consigli per la coltivazione e buona giornata, Francesco Diliddo.

Curiosità e consiugli per le cure dell’Eriosyce crispa

Questo particolare cactus è originario del Cile (regione Atacama), in Sudamerica e cresce nelle zone costiere in ambienti estremamente aridi. Il nome del genere significa “frutto di lana”, in riferimento alla lanugine che ricopre i frutti di questo cactus e deriva dal greco “erion” lana e “syko” frutto.
L’Eriosyce crispa si presenta molto spinoso con numerose costole ed è caratterizzato da un fusto sferico dalla crescita lentissima. Il colore delle spine è giallo variabile, va da giallo ambrato, rosso fino a quasi nero, come nel mio esemplare. La pianta, in natura, cresce spesso sepolta nel terreno ed è quasi impossibile da individuare senza i fiori.
Richiede un’esposizione con tantissimo sole e tollera male l’ombra; è una pianta non facile da coltivare rispetto ad altri cactus in quanto è molto soggetta al marciume, quindi bisogna garantirle un’ottimo drenaggio, utilizzando la composta specifica per cactacee (lapillo vulcanico, pietra pomice e terriccio universale). Annaffiare pochissimo e richiede una sola concimazione in primavera con un fertilizzante ricco di potassio e fosforo, ma povero di azoto.
Per prevenire il marciume consiglio inoltre di circondare il collo della radice con sabbia o graniglia molto ruvida, che favoriscono un rapido drenaggio dell’acqua e un’adeguata circolazione dell’aria.
Durante il periodo del riposo invernale o quando le temperature notturne si mantengono al di sotto dei 10° C, il terriccio va tenuto rigorosamente asciutto.
L’Eriosyce crispa resiste ad una temperatura bassa fino a -5° C per un breve periodo, ma non tollera a lungo il gelo e per una sana coltivazione bisogna assicurarle una temperatura minima di 5° C, quindi in inverno può restare protetta all’interno della serra fredda sul balcone, in maniera da ricevere la giusta dose di sole anche durante il riposo.

Eriosyce crispa la spettacolare fioritura.
Eriosyce crispa: il particolare delle lunghe spine nere.

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