Non è un segreto che prediliga le piante succulente e in particolare le crassulacee che colleziono, ma è incredibile come nella scelta delle piante io sia particolarmente attratto dalle piante originarie del Madagascar (la grande isola che staccatasi dal continente africano circa 140 milioni di anni fa, ha visto nel suo isolamento, una evoluzione unica nelle piante e negli animali) infatti il mio sogno più grande è quello di visitare questo paese affascinante.
Ho fatto una statistica di provenienza (origine) su questo sito e ho trovato dal Magagascar molte piante non solo storiche ma anche recenti: il Pachypodium lamerei, il Kalanchoe pumila, il Senecio crassissimus, il kalanchoe beharensis, l’Euphorbia gottlebei, il Kalanchoe tomentosa e l’Euphorbia capsaintemariensis.
Insomma sono anche un collezionista inconsapevole delle piante di questo paese che sogno ad occhi aperti.
Anche il Kalanchoe rhombopilosa è una crassulacea originaria della grande isola africana che non supera i 30 centimetri di altezza e presenta le medesime caratteristiche colturali delle altre specie, ma da queste si distingue per le forme e il colore delle foglie di forma romboidale o a ventaglio e sono di colore verde-argento, con vistose macchie marroni. Le foglie si sviluppano lungo rami tentacolari e legnosi e i piccoli fiori sono di colore giallo pallido.
Consigli per le cure del Kalanchoe rhombopilosa
La coltivazione è molto semplice: ha necessità di molta luce anche sole diretto ma in questo caso devono essere riparate nelle ore di punta durante il periodo estivo.
Le temperature ottimali di coltivazione sono tra i 15° C ed i 22° C e sotto i 10° C la pianta inizia a dare segni di sofferenza.
Tutte le diverse specie vanno annaffiate moderatamente a partire dalla primavera – estate e lasciando asciugare il terriccio tra un’annaffiatura ed un’altra.
In autunno ed in inverno si bagna il terreno solo quando è ben asciutto e tanto più basse sono le temperature, tanto meno si deve dare acqua.
Sotto i 10° C le piante vanno tenute completamente asciutte. Il Kalanchoe si rinvasa ogni anno utilizzando una composta per cactus alla quale aggiungerete un po’ di sabbia per agevolare il drenaggio dell’acqua.
Non amano i ristagni idrici pertanto ponete sul fondo del vaso dei pezzetti di coccio che favoriscono lo sgrondo delle acque in eccesso.
Si consiglia l’uso di vasi in terracotta che favoriscono la traspirazione della terra facendo evaporare pertanto eventuale acqua in eccesso. Dalla primavera e per tutta l’estate si concima due volte al mese a dosi dimezzate; durante gli altri periodi vanno sospese.
Vi auguro buona giornata, Francesco Diliddo.
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