In una splendida mattinata di sole, il 20 ottobre scorso, il gruppo della “Nursery degli Alberi Mirko e Vanessa” ha prelevato 40 alberi (Quercus pubescens, comunemente chiamata roverella), dalla nursery creata nel 2022, e poi tutti insieme siamo andati a piantarli sul Monte Pisano in località le Mandrie. Le piccole querce sono state certificate dalla guardia forestale e le abbiamo piantate in uno dei tanti luoghi danneggiati dall’incendio del 2018 sui monti pisani.
Un bellissimo momento di condivisione e tutti abbiamo collaborato in nome dell’amore per la natura: vi ho parlato dell’evento Trees in Progress in questo articolo precedente.
Personalmente ho piantato una roverella ma tutti abbiamo collaborato: di prima mattina ci siamo recati alla nursery per estrarli dal terreno e dopo averli caricati ci siamo spostati in una zona del Monte pisano dove sono ancora visibili i segni della devastazione dell’incendio.
È stato sorprendente constatare come la natura recuperi velocemente (incendio di tipo doloso purtroppo) con la macchia mediterranea in veloce accrescimento e la nascita di tantissimi pini che hanno lo svantaggio di bruciarsi velocemente per la resina che producono.
Le roverelle messe a dimora in disposizione “tagliafuoco” sono alberi sempreverdi dalla crescita lenta e che in caso di incendio possono rallentare l’avanzata del fuoco. Naturalmente 40 alberi (nella nursery sono pronti altri 60 alberi da piantare!) sono una goccia nel mare ma sono i piccoli gesti concreti che danno speranza per il futuro e uniscono la collettività. Ormai il cambiamento climatico e innegabile, con eventi atmosferici estremi in tutto il pianeta, e ogni singolo albero piantato ha un valore inestimabile per noi e per le future generazioni. Condivido le foto dell’evento sottolineando che le foto di gruppo e col drone sono di Del Terra Photostory (galleria completa); ringrazio Mirko e Vanessa per avermi invitato a questo evento.
Piantare gli alberi e rispettare la natura è il vero ed unico investimento che possiamo fare per il nostro futuro perché ne facciamo parte anche noi. Buona giornata, Francesco Diliddo.
Il mirto selvatico, una quercia rinata dopo l’incendio e le castagne.
2 risposte
Ma che bello! Bravi!
Grazie!