La Bletilla striata è stata la prima pianta che ho coltivato a Pisa, da studente universitario, nel 1999 dopo aver preso un tubero all’Orto botanico. L’ho coltivata in vaso per due/tre anni e poi l’ho regalata, come faccio spesso con le mie piante viaggiatrici!
Un’orchidea terricola facilissima da coltivare che può restare in piena terra anche in giardino, prediligendo zone molto luminose. Lo scorso anno la mia cara amica veneta Annaelisa, che viene sempre a Trovarmi a Este in Fiore, mi ha donato la pianta e uno splendido vaso in terracotta dove l’ho rinvasata. Quest’anno la Bletilla striata mi ha regalato una bella fioritura, nonostante il trauma del trasloco e devo dire che ha apprezzato il balcone esposto a nord. Vi mostro la scatto della pianta sul balcone e condivido i miei consigli per la facilissima coltivazione. Buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure della Bletilla striata
La Bletilla striata è originaria del Giappone, Corea, Myanmar e Cina, appartiene alla famiglia delle Orchidacee ed è conosciuta anche come orchidea terrestre cinese.
A differenza della maggior parte delle orchidee perenni, che preferiscono un luogo fresco e umido, le orchidee del genere Bletilla sono resistenti al pieno sole.
In giardino le Bletilla striata si diffondono molto rapidamente e dopo qualche anno possono formare bellissimi gruppi di 20-30 steli di fiori. Sono piante perfette per i principianti e si sentono bene al sole, in luoghi dove le altre orchidee non possono andare e grazie al carattere particolare delle orchidee giacinto, è possibile piantarle anche in vaso per decorare una terrazza o un balcone soleggiato. Per la messa a dimora richiedono un un terreno ricco di humus, leggero, aerato e ben drenato. Il terreno del giardino può essere aerato con compost e per ottenere i migliori risultati, si può aggiungere il 20% di substrato minerale (lapillo vulcanico, pomice e pozzolana) per mantenere una buona umidità in estate e garantire un buon drenaggio durante l’inverno. Infatti, più che il gelo intenso la Bletilla striata teme l’eccesso d’acqua in inverno che si rivela il principale nemico delle radici tuberose.
La pianta è davvero resistente alle basse temperature (fino a -20°C) ed è consigliabile, nelle regioni con inverni molto rigidi, proteggerle con la pacciamatura con sostanza organica alta almeno 7/8 centimetri. Le radici della Bletilla striata sono pseudobulbi che all’inizio della primavera generano nuovi germogli dai quali nascono mazzi di foglie. Dopo la fioritura il fogliame, abbastanza persistente, rimane verde almeno fino a ottobre prima di appassire e scomparire completamente. Successivamente la Bletilla striata entra nella dormienza invernale.
Gli accostamenti preferiti sono con la Cotula, le felci, l’Hosta, le Iris foe., la Liriope, la Saxifraga sar. e la Tradescantia.


2 risposte
Buono a sapersi che l’esposizione a nord è gradita .Grazie Francesco delle preziose informazioni.
saluti!