Un regalo molto apprezzato da Bruno, al quale ho donato la mia Rosa rampicante “Red flame”, che in vaso soffriva, ed ora vive in piena terra nel suo giardino di Pescara.
L’Alocasia macrorrhizos, anche chiamata “orecchia d’elefante” è stata difficile da identificare, infatti l’avevo scambiata con la Colocasia gigantea e grazie agli amici di Instagram che mi hanno spiegato le poche differenze, ho risolto l’enigma botanico. Una pianta super generosa che coltivo sul balcone esposto a nord, accanto ai Caladium hortulanum Heart to Heart® di Proven Winners e al Platycerium bifurcatum. Il mio angolo delle tropicali, che ho rinnovato rispetto all’estate scorsa, è esploso grazie all’esuberanza dell’Alocasia macrorrhizos che in un vaso davvero piccolo ha sviluppato delle foglie incredibili. Di seguito vi scrivo alcuni consigli per la coltivazione e buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure dell’Alocasia macrorrhizos
La pianta dell’Alocasia macrorrhizos è originaria delle aree tropicali del Sud-est asiatico, in particolare dell’India, Sri Lanka, Malesia, Oceania e appartiene alla famiglia botanica delle Aracee. Si presenta con uno stelo robusto, con foglie ovate, lucide, da verde medio a verde scuro, sagittate alla base, con nervature di colore verde chiaro e bordi ondulati. È una pianta a crescita rapida che si adatta alla coltivazione in vaso sui nostri terrazzi o balconi. L’Alocasia macrorrhizos prospera in ambienti caldi e umidi per tutto l’anno e cresce al meglio tra i 20 a 30° C e in inverno la temperatura più bassa che può tollerare è di 8° C. L’orecchia d’elefante non dovrebbe essere coltivata all’aperto in zone che hanno spesso temperature inferiori a 10° C durante l’inverno.
Poiché proviene da climi tropicali e subtropicali, per l’Alocasia macrorrhizos durante la stagione della crescita, è molto importante mantenere l’umidità a livelli favorevoli. Il terreno deve essere sempre umido e l’umidità relativa dell’aria non deve essere inferiore al 60%, quindi bisogna vaporizzare regolarmente le foglie durante il periodo di crescita.
Può essere coltivata anche in casa in una posizione molto luminosa evitando i raggi diretti del sole. Se viene collocata in un’area con luce insufficiente per un lungo periodo di tempo, il suo fusto diventa sottile e le foglie diventano morbide, quindi la posizione ottimale è in ombra parziale, infatti la mia Alocasia prende il sole al mattino presto e al tramonto.
Il terreno ideale per la coltivazione deve essere morbido e drenante, in vaso consiglio di usare un substrato specifico per piante da appartamento con inerti drenanti.
Per produrre le grandi foglie ha bisogno di un fertilizzante ad alto contenuto di azoto, ogni quindi giorni, durante la stagione della crescita (primavera – estate).
La riproduzione dell’Alocasia macrorrhizos è molto semplice, attraverso la divisione dei rizomi, oppure basta staccare un pollone basale per aver velocemente una nuova pianta.
Durante l’estate è l’autunno si possono ammirare i suoi eleganti fiori bianchi dalla forma ovale.
Ne periodo invernale l’orecchia d’elefante entra in uno stato di dormienza o semidormienza, crescendo lentamente o non crescendo affatto. Durante questo periodo, l’irrigazione dovrebbe essere meno frequente e consiglio una volta a settimana. Bisogna evitare l’umidità in eccesso, durante questo periodo, per evitare il marciume delle radici.
Le foglie sono molto delicate in caso di vento quindi consiglio una posizione protetta e lontana dal muro: in caso di foglie danneggiate o ingiallite è meglio tagliarle alla base del fusto per mantenere la pianta in buona forma. La rimozione delle foglie appassite impedirà alla pianta di sprecare le sostanze nutritive, trasportandole direttamente alle parti sane e giovani.
L’Alocasia macrorrhizos se piantata all’aperto, può crescere con successo in tutti i terreni, tranne che in quelli particolarmente argillosi che trattengono l’acqua. Anche se prospera in ambienti umidi, il terreno inzuppato la renderà più suscettibile alle malattie fungine.
