
La Stipa mi è sempre piaciuta per il suo aspetto selvatico che mi ricorda le praterie americane: una pianta graminacea a bassa manutenzione che decora vistosamente il balcone (in abbinamento con le piante fiorire), senza richiedere molte cure. Resiste al caldo, al freddo e alla siccità, insomma in questo periodo di cambiamento climatico rappresenta le piante del futuro (come tutte le graminacee) e anche per chi non ha molto tempo da dedicare al giardinaggio.
Di seguito condivido i consigli per le cure e vi scrivo alcune curiosità sulla Stipa tenuifolia “Pony tails” (coda di cavallo). Buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure della Stipa tenuifolia
È anche chiamata Nasella tenuissima, una pianta erbacea che raggiunge i 50 centimetri di altezza che è originaria del centro e del Sudamerica ed è nominata anche “erba della Pampa”, in riferimento alle vaste pianure fertili dell’Argentina e dell’Uruguay. Un nome ulteriore è la pianta dai “capelli d’angelo” proprio per l’eleganza del suo portamento. L’ho sistemata sul balcone assolatissimo ad ovest nello stesso vaso con l’Escolzia californica e ritengo l’abbinamento ben riuscito.
L’annaffio una volta a settimana per nutrire anche il rustico papavero della California e si adatta ad ogni tipo di terreno e sistemazione; in piena terra da il meglio di sé ma attenzione al fatto che sparge i semi e nasce ovunque. A fine inverno basta pettinarla delicatamente con un pettine molto largo, per togliere le foglie rovinate.
La bellezza dorata della Stipa tenuifolia “Pony tails” è accentuata dal vento, che non manca mai al quarto piano del mio balcone, che muove i capelli d’angelo in maniera davvero poetica. Questa graminacea non va mai tagliata alla base (come per altre specie), ma semplicemente vanno tolte le foglie che si staccano naturalmente.

