Il primo cactus di questa specie, arrivato sul balcone nel 2009, è stato il Gymnocalycium baldianum, vissuto ben 7 anni, e falcidiato da un attacco incredibile di cocciniglia.
Il suo nome deriva dal greco “ghymnòs” (nudo) e “càlyx” (calice) e si riferisce al calice del fiore, che è nudo perché privo di squame o peli che lo proteggano.
Dalla mia esperienza posso confermare che il più resistente tra quelli coltivati è il Gymnocalycium saglionis, sul balcone dal 2015, che fiorisce costantemente tutte le primavere. Vi invito a provare un esperimento che vi stupirà: con un vaporizzatore bagnate con acqua le spine grigie e diventeranno rosso acceso!
La scorsa primavera sono arrivati i Gymnocalycium damsii dal fiore bianco donati da Walter di GrassocceRLP e successivamente il bellissimo Gymnocalycium mihanovichii variegato dai colori caldi. Condivido la scheda di coltivazione con i miei consigli e buona giornata, Francesco Diliddo.
Curiosità e consigli per le cure del Gymnocalycium mihanovichii
Il Gymnocalycium mihanovichii è originario dell’Argentina nord-orientale e del Paraguay, dove la pianta cresce sotto i cespugli in zone ombreggiate e in terreni sabbiosi o rocciosi.
Tra i sinonimi ci sono Echinocactus mihanovichii e Gymnocalycium mihanovichii var. filadelfiense. È un cactus perenne la cui fioritura avviene dalla tarda primavera all’inizio dell’estate e i fiori durano pochi giorni. I fiori sono piccoli, imbutiformi, setosi e vanno dal bianco verdastro al rosa pallido. Come esposizione preferiscono una zona riparata dai raggi diretti del sole e comunque bisogna evitarli nelle ore più calde della giornata. Il Gymnocalycium mihanovichii teme in inverno le basse temperature che non devono scendere mai al di sotto dei 10° C e per questo in inverno è sempre consigliato di trasferirli in casa, in un luogo molto luminoso, lontano dalle fonti di riscaldamento ed è importante sospendere completamente le annaffiature per garantirgli il riposo. Durante la stagione di crescita (in primavera ed estate lo riportiamo in esterno) del Gymnocalycium mihanovichii bisogna annaffiare solo a terreno completamente asciutto. In generale è una pianta a crescita lenta, facile da coltivare e il terriccio di coltivazione deve mescolare pietra pomice, lapillo vulcanico, sabbia di fiume, terriccio per consentire il drenaggio e prevenire il marciume radicale che è un gran pericolo per questo cactus. È sempre importantissimo piantarlo in un vaso forato, per il corretto drenaggio dell’acqua in eccesso. Per quanto riguarda la concimazione del Gymnocalycium mihanovichii variegato è sufficiente farlo moderatamente durante il periodo vegetativo (primavera ed estate) con i concimi specifici per cactus e succulente. Per quanto riguarda i parassiti sono molto pericolosi i ragnetti rossi (acari) e le cocciniglie: in caso di attacco trattare i cactus con insetticida adatto.
2 risposte
Ne ho uno da un anno, ma quest’estate torrida lo ha messo duramente alla prova, l’ho tirato fuori ed effettivamente le radici erano secche. Avendo sperimentato che mettendo i cactus a sfioro con perlite mettono radici sto provando anche con lui, ma mentre altri mostrano nuove radici già dopo due settimane, lui niente, è verde ma zero..posso inviarti foto? Così, se vorrai, potrà darmi un consiglio?🙏🏻
mandale sul profilo IG, se possibile.