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Coltivo questo genere di cactus dal 2009 e il primo arrivato sul balcone è stato il Gymnocalycium baldianum (generoso nelle fioriture), vissuto ben 7 anni, e falcidiato da un attacco incredibile di cocciniglia. Molto più resistente è sicuramente il Gymnocalycium saglionis che curo dal 2015 e che fiorisce costantemente tutte le primavere. Una pianta succulenta di facile coltivazione, ma che preferisce una posizione semi ombreggiata ed è importante proteggerla dal freddo in inverno, garantendole il riposo vegetativo. Gli ultimi arrivati sono tre piante di Gymnocalycium damsii (un anno fa) donati da Walter di di GrassocceRLP. Condivido la scheda di coltivazione con i miei consigli e buona giornata, Francesco Diliddo.

Curiosità e consigli per le cure del Gymnocalycium damsii

Cactus originario di Brasile, Bolivia e Paraguay che nel suo habitat cresce all’ombra di bassi cespugli che lasciano filtrare la luce su terreni ricchi ma sabbiosi, dove le piogge sono frequenti durante l’estate. Il nome scientifico è tuttora controverso (cactus davvero difficile da identificare) e lo si trova spesso nomenclato come G. anisitsii e altri sinonimi sono Echinocactus damsii, Gymnocalycium anisitsii ssp. damsii, Gymnocalycium Var damsii. anisitsii, Gymnocalycium damsii v. Roseiflorum, Gymnocalycium tucavocense, Gymnocalycium Var damsii centrispinum.
Si presenta di forma sferica leggermente depressa all’apice che con la crescita diventa cilindrica, cresce fino a 10 centimetri di altezza e 8-15 centimetri di diametro; il fusto è verde chiaro o marrone-verde spesso con strisce orizzontali chiare e scure, ma il colore è molto variabile in base all’esposizione (verde all’ombra più scuro se riceve più luce).
I fiori del Gymnocalycium damsii partono dalla parte alta delle areole più giovani (vicine all’apice) e sono a forma di tromba: il fiore aperto è bianco o rosa chiaro e fiorisce abbondantemente durante tutto il periodo vegetativo.
Il nome deriva dal greco “ghymnòs” (nudo) e “càlyx” (calice) e fa riferimento al calice del fiore, che è “nudo” perché non ha né squame né peluria a protezione.
Di facile coltivazione il Gymnocalycium damsii richiede terreno leggermente acido (non calcareo), drenante, sabbioso ma più ricco rispetto agli altri cactus. Irrigare abbondantemente in estate (senza ristagni) e mantenere quasi asciutta in inverno.
Come in natura è importante posizionarlo al riparo dai raggi diretti del sole, altrimenti potrebbe scottarsi (si formano macchie marroni sul fusto).
Consiglio il rinvaso del Gymnocalycium ogni due anni, in contenitori abbastanza capienti (che preferisco in terracotta) in quanto hanno un apparato radicale ben sviluppato.
È preferibile tenerla a temperature miti e soprattutto mai inferiori a 7° C, per tale motivo consiglio di posizionarlo in luoghi riparati durante l’inverno.
Il Gymnocalycium damsii va annaffiato con moderazione, solo quando il terreno è completamente asciutto ed è sufficiente una volta a settimana in primavera ed estate, una riduzione a cadenza bimestrale in autunno, e sospendere del tutto in inverno. Per la concimazione è importante utilizzare un fertilizzante specifico per cactus intervenendo in primavera ed estate.

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