Kalanchoe orgyalis.

Una calancola che ho scoperto per caso, la scorsa primavera a Vicopisano Castello in fiore da un rivenditore di piante succulente che ne aveva diverse e mentre chiedevo informazioni sulla specie, la vivaista ha trovato un ramo spezzato e me lo ha donato. La talea del Kalanchoe orgyalis ha attecchito subito ed oggi la coltivo sul balcone assolato esposto ad ovest.
Una pianta succulenta che non passa inosservata, facile da coltivare ma lentissima nella crescita. È la settima calancola che coltivo sul balcone e quindi posso parlare di una piccola collezione che comprende anche le Kalanchoe humilis, la K. thyrsiflora, la K. synsepala e la K. tomentosa. Di seguito vi scrivo alcune curiosità e i consigli per le cure. Buona giornata, Francesco Diliddo.

Curiosità e consigli per le cure del Kalanchoe orgyalis

La Kalanchoe orgyalis è originaria del Madagascar meridionale, dove cresce tra arbusti su affioramenti rocciosi, oppure in terreni molto aridi e sabbiosi ed è anche chiamata Kalanchoe antanosiana.
Il nome Kalanchoe deriva dalla parola “Kalan-chowi” o “Kalan chauhuy”, tutte parole che significano “cadere e svilupparsi”, perché molte specie di questo genere condividono una forma di propagazione molto efficiente in cui crescono nuove, numerose piantine sul bordo delle foglie e, dopo poco, cade e mette radici a terra.
È una pianta perenne davvero particolare con foglie color rame e portamento arbustivo poco ramificato. Cresce lentamente ma nel suo habitat naturale può raggiungere i due metri di altezza. Col tempo, le foglie basali diventano argentee, creando un bel contrasto con quelle superiori, color rame. La pagina superiore delle foglie è ricoperta da una fine peluria che le fa sembrare carta vetrata. In primavera, le piante adulte producono un’infiorescenza a forma di spiga, chiamata tirso, che si riempie di fiori giallo brillante.
La Kalanchoe orgyalis necessita di una posizione molto luminosa e l’esposizione prolungata alla luce solare diretta può causare ustioni e punti bruciati.
In inverno le temperature inferiori agli 8° C possono danneggiare la Kalanchoe orgyalis, quindi, è meglio ripararla o metterla in una serra fredda durante l’inverno. Le temperature comprese tra 10 e 15° C permettono alle piante di entrare in riposo vegetativo indispensabile per la fioritura dell’anno successivo.
Il terreno va mescolato con pomice, lapillo vulcanico e terriccio per permettere il drenaggio e prevenire il marciume radicale ed è importantissimo (come per tutte le piante) utilizzare un vaso bucato che agevoli il drenaggio dell’acqua in eccesso.
L’irrigazione può essere effettuata regolarmente durante il periodo vegetativo (in primavera ed estate), in maniera proporzionale alla dimensione del vaso ogni 7-10 giorni, se coltivata sul balcone, mentre consiglio di diminuire la quantità di acqua se la pianta è tenuta in casa. Dimunire le annaffiature drasticamente in autunno e sospenderle in inverno.
La Kalanchoe orgyalis è abituata a crescere in terreni poveri, per questo motivo non necessita di abbondanti concimazioni ed è sufficiente concimare una volta in primavera e una volta in estate. Il rinvaso dovrebbe essere fatto all’inizio della stagione di crescita con terriccio fresco e di solito viene eseguito ogni 3-4 anni.
La propagazione è facilissima da farsi in primavera per talea direttamente in terra, facendo asciugare il piccolo ramo per un paio di giorni prima di metterlo a dimora.
Per quanto riguarda i parassiti bisogna controllare le cocciniglie che possono rovinarla e in caso di attacco, consiglio di trattare con olio bianco diluito in acqua, vaporizzato sulle foglie.

Kalanchoe orgyalis i fiori gialli, foto dalla rete.

3 risposte

  1. Bella pianta …carina dai bei colori anche i fiorellini son carini sulle foglie marroncino creano un bel gioco di colori.

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